I libri dalle infinite vite

A volte sogno di essere qualcuno diverso da quello che sono, mi guardo allo specchio e non mi riconosco. Mi piacerebbe essere un personaggio della nostra letteratura italiano del ‘900. Ad esempio potrei essere Mattia Pascal, stanco di quella che è la vita di sempre, decido di andare via e capire di essere uno, nessuno o centomila. No, forse la storia non era proprio così però il ragionamento è quello. Credere di essere unici e poi scoprire di essere come tutti gli altri e si arriva a valere zero, nessuno in sostanza. Perché alla fine siamo tutti uguali, per la società non importa chi si è realmente ma solo come appari e oggi nessuno è diverso da un altro, maschio o femmina che sia.

Non ci siamo ancora stancati di essere tutti uguali?

Ci accontentiamo di una vita piatta, con pochi sprechi e senza storie da raccontare. Quelle storie avvincenti dei film, magari raccontate da un bravo attore con una buona capacità espressiva e comunicativa…peccato siano solo finzione. E il bello è proprio  questo, nella finzione si riescono a trovare storie e personaggi che non esisterebbero nella realtà. A parte tutte quelle orrende “frasi fatte” che devono per forza inserire in ogni film, il cinema, il teatro ma anche la letteratura possono vivere una vita propria senza che qualcuno se ne accorga.

Gli scrittori, secondo me, hanno mille vite tra le mani o per meglio dire tra le pagine dei loro libri. Ogni volta propongono vite diverse che non moriranno mai, né con l’autore e né con il lettore. Sono immortali, questo è affascinante ma allo stesso tempo insensato in quanto ogni volta la vita dei personaggi rimane sempre la stessa. Perciò mi viene da pensare che ogni libro si debba leggere una vota sola…è la prima lettura che ti conquista,  tutte le altre sono un approfondimento non necessario. Ad un certo punto, ogni persona cambia o desidera un cambiamento e la stessa cosa vale per un lettore e per i libri. Se si legge sempre lo stesso libro si rimane incatenati soltanto “a una vita”senza poter apprezzare la verità impeccabile di tutte le altre storie e vite che si celano dentro a tutti i gli altri libri del mondo.

I libri che si assomigliano e sembrano uguali hanno sempre un elemento che li caratterizzi. Una frase, un oggetto o anche solo una parola. Certo, la struttura e lo svolgimento del racconto saranno pressoché identici ma ci sarà sempre un elemento distintivo. Perché anche volendo non si riuscirebbero a scrivere due libri identici, l’autore utilizzerebbe dei termini che nel primo libro non aveva preso in considerazione inserire. E’ in queste piccole diversità che si può comprendere come ogni vita, se pur simile, sia differente da tutte le altre.

 

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