Per tenerti compagnia

Per tenerti compagnia

Mail in quarantena   30/04/2020

Ciao, ancora non si può uscire e perciò mi tocca scriverti. Non perché ne abbia voglia ma per necessità, ho un vuoto dentro che solo tu sapevi colmare. Bastava parlare un po’, stringerti la mano e leggere i sentimenti tra le sfumature dei tuoi occhi. Non servivano interi pomeriggi ma solo un paio d’ore, l’importante era che ci fossimo noi. Il tempo passava in fretta, perché parlavamo poco e ascoltavamo tanto, o almeno era quello che facevo io.

Pochi avrebbero avuto il coraggio di raccontare qualsiasi cosa sarebbe passata per la testa. Tu parlavi, come se tutto ciò che usciva dalla tua bocca non risultasse strano.  Io ero lì, ma quasi non si notava, stavo quasi sempre in silenzio ed ascoltavo. Forse è una delle poche cose che so fare. Sapevo che ogni volta che ci saremmo visti, io sarei stato pronto ad ascoltarti, perché volevo interessarmi a te. Conoscerti senza dover formulare domande. In tutto questo tempo ho sentito mille storie diverse,  alcuni segreti imbarazzanti e poi tutte le banalità e sciocchezze con le quali mi facevi sorridere ed a volte dubitare della tua intelligenza.

Ora come saprai tutto è diverso e come dicono in molti, non saremo più gli stessi di prima… Mi chiedo se un giorno potremo tornare al parco insieme, a tenerci la mano e credere di stare bene.

l’episodio

Sai, l’altro giorno sono andato a fare la spesa e credo mi sia successa una cosa davvero bizzarra per la quale continuerò ad essere scettico sulla nostra società contemporanea. Ero in coda ed un signore anziano davanti a me inizia a parlarmi, prima con tono innocente e pacato, poi tutto d’un tratto inizia a maledire tutti gli extracomunitari che in qualche modo son venuti qui solo per rubare il lavoro a noi poveri italiani… E’ stato una situazione particolare e forse la cosa più triste è che io non abbia contraddetto le sue parole, non ci sono riuscito. Ho lasciato perdere e non essendomi imposto, non ho potuto dire la mia opinione e così quell’anziano signore non sarà smentito.

Dopo una vicenda del genere era ovvio che mi dimenticassi qualcosa di essenziale nel fare la spesa. Forse il mio unico pensiero era di tornare a casa, perché, è brutto a dirlo, ma mi sto abituando a non uscire. Evitare tutte le paranoie, altri problemi… Basta avere una routine, degli obbiettivi da conseguire e risulta semplice.

La mattina seguo le lezioni, il pomeriggio gioco in cortile e studio e la sera giochiamo a carte tutti insieme mentre di sottofondo guardiamo un film alla tv. Essere in quarantena mi fa riflettere su parecchie cose, ogni momento è buono per pensare ed era da tanto tempo che non avevo dei momenti per me.

Vorrei che anche tu mi scrivessi, in fondo non è difficile, basta che tu mi dica come stai e che ti sono mancato. Dopodiché, starò bene anch’io.

 

Con affetto,

tuo Elia.

 

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