COVID-19

La tecnologia al tempo del COVID-19

Da circa ormai due settimane, nella nostra Italia sta succedendo il caos. I  contagi dovuti al COVID-19 aumentano incessantemente, regioni e province sono totalmente bloccate e tramite tutti i mezzi d’informazione circola un massiccio allarmismo.

Questo virus sta sicuramente ostacolando la vita di ognuno di noi. Tante sono le limitazioni già attuate dal governo per cercare di contenere le zone del contagio e per riuscire a prevenire nuovi focolai.

Inoltre, scoprire che in Europa abbiamo il primato per il numero di contagi e che veniamo descritti come “il focolaio d’Europa” non è rassicurante.

Dopo queste poche righe d’introduzione, bisogna anche riuscire a vedere la luce in fondo al tunnel. Così da capire come sia possibile riprendere il normale svolgimento delle attività che quotidianamente tutti facciamo.

Io, che potrei rappresentare la categoria degli studenti, mi sono subito chiesto come avremmo potuto continuare a studiare ed a svolgere le lezioni con gli insegnanti sapendo che le scuole sono chiuse, per ora fino al 15 di marzo e poi chi lo sa.

La confusione era tanta perché ogni professore utilizzava un metodo di comunicazione differente e con un linguaggio criptico e, secondo me, neanche loro sembravano del tutto coscienti di ciò che si dovesse fare. Con il passare dei giorni, invece, tutto tornava ad essere più chiaro e l’uso della tecnologia era vincolante e non sembrava strana nemmeno agli insegnanti.

Tecnologia

Senza di essa ora staremmo impazzendo poiché tutti saremmo ignari di ciò che sta succedendo. Non si possono fare le lezioni a scuola? Facile, usiamo una delle tante app che ci colleghino tutti in videochiamata per poter comunicare gli uni con gli altri. Di certo non è la stessa cosa però è una delle possibilità che ci vengono fornite per risolvere un problema non banale.

La stessa cosa vale per tutti i dipendenti di aziende che per evitare il contagio ora lavorano da casa tramite il computer o per via telefonica.

E’ senza ombra di dubbio un concetto di rivoluzione che ora più che mai deve funzionare per non far crollare quelli che sono i sistemi economici e d’istruzione.

E’  chiaro che non tutti i lavori possono essere gestiti dalla propria abitazione con un computer o con un telefono. Per questo motivo è sempre più importante lavorare a stretto contatto con la tecnologia nei diversi settori lavorativi.

In questi casi, i cambiamenti sono forzati ed indotti da quelle che sono le misure precauzionali. L’istruzione avviene online o in videochiamata con i professori, i dipendenti tramite un computer continuano a lavorare e far funzionare le aziende. Le riunioni avvengono solo a distanza, le strette di mano abolite.

Saremo poi capaci di tornare alla normalità una volta che l’allarme cesserà di esistere?

E’ un interrogativo a cui ora non sono in grado di rispondere, perché se da un lato lo smartwork è indispensabile per la comunicazione a distanza lo è anche il contatto fisico. Essere realmente in contatto con altre persone, amici, parenti senza che una webcam debba dividerci.

Sapremo utilizzare la tecnologia per migliorare la qualità della nostra vita e le relazioni con le altre persone  per mantenere una vita?

Il COVID-19 inevitabilmente è l’argomento di partenza ma come riusciamo a sviluppare poi i nostri argomenti è tutto da scoprire. Anche perché spesso da una domanda se ne generano altre dieci ed in qualche modo ormai tutto è connesso e legato.

Per concludere, non sappiamo come torneremo alla normalità e nemmeno quando ma una cosa è chiara: la tecnologia in questo periodo è fondamentale. Per la comunicazione, per la ricerca e per mille altri motivi. Ricordandoci che è sempre come la usiamo che fa la differenza.

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